“La paura è stata tanta”, racconta la ragazza che due settimane fa, a Milano, ha vissuto un terribile incubo.
Accade a Milano, sui Navigli, dove una studentessa universitaria è stata vittima di una tentata violenza, insieme alla sua amica. Era un sabato sera come tanti, trascorso con gli amici e il fidanzato in un locale del posto, quando allontanandosi per pochi minuti con un’amica è successo l’inimmaginabile.
“Ci hanno circondate in sei o sette”
I fatti risalgono a sabato 2 dicembre, quando la giovane si trovava in un locale sui Navigli insieme al fidanzato ed altri amici. Intorno alle 23.30, la sua amica le chiede di accompagnarla a prendere le sigarette dimenticate in auto.
Era “distante neppure 50 metri dal bar”, racconta la ragazza all’Adnkronos, quando un gruppo di ragazzi si avvicina per chiedere una sigaretta. “Si rivolgono a me in maniera educata, poi mi accorgo che si avvicinano altri: sono sei o sette che mi circondano alla fine”, racconta ripercorrendo quel terribile momento.
La raggiunge anche la sua amica, e i ragazzi chiedono ache a lei delle sigarette. “Il loro atteggiamento diventa sempre più aggressivo“ continua la studentessa, e chiedendo alle due cosa stessero facendo, “ci invitano ad andare con loro, continuano a ridere e a urlare“.
Salve grazie al braccialetto anti-stupro
Inizia a salire la paura: “Diciamo che c’è il mio ragazzo che ci sta aspettando”, ma il gruppo risponde in maniera minacciosa: “Puoi dire al tuo ragazzo di venire che lo meniamo“. Le due ragazze si ritrovano completamente bloccate, ma la ragazza ricorda di avere con sé un prezioso alleato.
“Attaccata alla borsa ho il WinLet“, un dispositivo elettronico che se attivato aziona una potente sirena, con un suono superiore a 110 decibel, e contemporaneamente invia una richiesta di aiuto ai contatti selezionati e a una centrale operativa.
Il messaggio arriva anche al suo ragazzo, che subito comprende dove si trova e si precipita da lei e dalla sua amica. Uno degli aggressori lo spintona “e io aziono la sirena WinLet. Restano tutti fermi, immobili, non capiscono cosa sta succedendo, ma intuiscono che quel rumore insistente non promette nulla di buono e il gruppo si dilegua“.
Le due giovani vittime riescono fortunatamente a tornare a casa illese, ma “la paura è stata tanta, credo per un po’ uscirò solo accompagnata. Questa volta mi è andata bene, ma se dovesse succedere un’altra volta non so se mi riprenderei dallo spavento”, conclude la studentessa.